Dietro le quinte di un servizio fotografico nelle Dolomiti

Non so se capita anche a te, ma spesso quando guardiamo i social media e le riviste, tendiamo a vedere solo foto magnifiche e il più delle volte ci dimentichiamo di quello che è stato fatto per ottenere questo risultato.

In questo articolo, ti porterò dietro le quinte del mio ultimo servizio Moustache nelle Dolomiti per il lancio della GAME 2022.

Prima di pubblicare un video, avviene una lunga fase di preparazione e pianificazione. Prima di tutto occorre avere un’idea vincente e inventarsi una narrazione per tradurre nel miglior modo possibile lo spirito che pervade la bici. Una volta delineato il concept, cerchiamo instancabilmente dove girare il video, incrociando le dita che il tempo sia clemente e che non capitino imprevisti all’ultimo momento…

Sul luogo designato, inizia il duro lavoro! Nulla può essere lasciato al caso perché ogni dettaglio ha la sua importanza e il rischio è quello di dover trascorrere delle ore a ritoccare, o peggio ancora, a non poter utilizzare un’immagine a causa di una smorfia non proprio fotogenica o della polvere sulla lente… Un servizio finito è frutto di ore di riprese e fotografie, spesso utilizzando numerose nuove inquadrature per i rider, che devono essere sempre sorridenti (Andreas è molto bravo in questo :D). Insomma, non è un lavoro semplice e senza imprevisti; comporta decisamente un po’ di stress e fatica, ma il risultato finale fa sì che ne valga davvero la pena.

Se non conosci la GAME te la presento: è la MTB Moustache più resistente con 170 mm di escursione ed è una bici concepita per i trail più difficili. Quest’anno ha una nuova batteria da 750 Wh che aggiunge il 20% di autonomia in più. Tutto quello che serve per garantire ancora più divertimento in sella! L’idea è quindi quella di mostrare il potenziale della bici, che può portarti sulla vetta di qualsiasi montagna, per pedalare fino a notte fonda senza doverti fermare (almeno fino a quando non devi, in ogni caso, caricare la batteria).

Per la prima volta, da quando è nata Moustache, abbiamo avuto l’idea di uscire dalla Francia per realizzare un servizio fotografico. No, non ci siamo annoiati del nostro terreno preferito nei Vosgi, ma aprirci a nuovi orizzonti può solo farci bene dopo questi lunghi periodi di limitazioni agli spostamenti. Tra le destinazioni a cui abbiamo pensato ci sono le mitiche Dolomiti.

Chi meglio di Andreas Tonelli e Werner Ebner, entrambi ambasciatori di Moustache e guide alpine, possono fornirci consigli in merito. Conoscono questa regione come le loro tasche! Dopo diverse e-mail e videoconferenze, il viaggio è stato pianificato e la lista dei luoghi da fotografare è pronta, ed è assolutamente perfetta.

Ora che gli ultimi dettagli sono sistemati e la data è confermata, non resta che organizzare la logistica per essere pronti in 4 settimane…

D-DAY

Andiamo! È ora di partire per cinque giorni a elevata intensità! Venerdì mattina alle 6 il furgone è carico di tutto il materiale, e mi metto in viaggio in direzione di Neuligen (GE) per andare a prendere Manuel Sulzer il nostro fotografo e raggiungere il resto del gruppo al nostro campo base in Val Gardena (Italia). Mathieu Echeverri, il nostro cameraman, si mette in viaggio da Nizza (Francia), mentre Andréas e Werner arriveranno direttamente dalle loro case domani mattina. Dobbiamo sistemare la logistica, ma non stiamo per girare un film di Hollywood: questo tipo di progetto è impostato per essere eseguito da un team poco numeroso perché ci spostiamo soprattutto in bici e quindi dobbiamo tutti saper pedalare. Dopo una buona pizza italiana è ora di andare a letto, il lavoro duro inizia domani.

SABATO

Andréas e Werner si uniscono al team per la colazione. Programma della giornata: scatti delle 5 bici con le favolose Dolomiti sullo sfondo.
Sulla carta, non si tratta di una parte particolarmente complicata, eppure possono volerci ore solo per trovare un posto pianeggiante (di certo è più semplice in Olanda…). Non raccontiamoci favole, trascorrere una buona parte della giornata a fare foto statiche non è sicuramente la parte più eccitante di un servizio fotografico, quindi, dopo il dovere passiamo subito al piacere: la sessione in sella!

DOMENICA

Il gruppo si è organizzato per ritrovarsi alle 5 del mattino al parcheggio per prendere un autobus per raggiungere un punto in cima alla montagna e immortalare l’alba. Il nostro autista ci ha lasciati all’inizio dei trail, abbiamo finito la salita in bicicletta, il che ci ha aiutato a scaldarci un po’ visto che la temperatura era sotto lo zero e il percorso era battuto da un vento gelido. Alle 6.30 il sole ha fatto capolino. Abbiamo scattato alcune immagini sulla cima, approfittando della luce e del panorama che si mostra sotto di noi, il tipo di vista per cui vale la pena saltare giù dal letto, anche in orari poco usuali!
Dopo le foto affrontiamo un piccolo singletrack che scende giù fino ai pascoli, sul quale filmiamo sezioni tecniche. I nostri due compagni d’avventura locali salgono rapidamente in sella alle nuove biciclette e le guidano con perizia tra le rocce. Quel giorno abbiamo attraversato un luogo dopo l’altro, fino ad arrivare a un rifugio che sembra uscito direttamente dalla copertina di una rivista di viaggi outdoor! Ci fermiamo al piccolo chalet per qualche minuto per fare rifornimento e bere il tradizionale cappuccino prima di tornare a pedalare fino a metà pomeriggio.

LUNEDÌ

Questa sera, il team aveva previsto di pernottare in un rifugio a 2575 m di altitudine, basti dire che è meglio non essere sonnambuli… Il piano è di arrivare lassù al calar della notte per immortalare fantastiche immagini notturne ed essere in piedi in tempo per l’alba! La giornata sarà lunga ma non vediamo l’ora di arrivare alla prossima destinazione perché il posto descritto da Andréas e Werner sembra essere semplicemente magico. Pedaliamo tutta la mattina con i ragazzi, finché non veniamo interrotti da un tremendo temporale.

Alla fine del pomeriggio, il premio finale è là in lontananza, abbarbicato in cima alla montagna. La coltre di nebbia trafitta da raggi di sole ci lascia intravedere la valle che si estende sotto i nostri piedi e le nostre ruote. Un piccolo dettaglio, il pasto serale nel rifugio è servito ad un’ora fissa quindi se non vogliamo mangiare gli avanzi freddi, non dobbiamo far aspettare lo chef… Con i ragazzi, decidiamo di scattare qualche immagine tra la portata principale e il dessert, anche perché il tramonto non aspetta. Al calar della notte, mangiamo finalmente la nostra porzione di strudel che fa parte delle prelibatezze irrinunciabili della regione. Questo dolce al gusto di cannella con mele tagliate a cubetti e frutta secca, fa parte del patrimonio culinario dei nostri vicini austriaci. La cultura italo-austriaca è estremamente sentita nelle Dolomiti che fino al 1919 appartenevano al territorio austriaco… Ma per ora basta con le reminiscenze storiografiche – solo una piccola digressione culturale. Torniamo al nostro dormitorio che mi ricorda gli ostelli della gioventù! Speriamo che nessuno del team russi troppo forte…

MARTEDÌ

Anche questa mattina il gruppo si sveglia presto sperando di assistere al sorgere del sole, ma la fortuna non è dalla nostra parte, il cielo è nuvoloso… Non importa, la vista è decisamente mozzafiato, abbarbicati come siamo sul bordo del dirupo; decidiamo di girare alcune immagini con il drone per catturare questo straordinario panorama e infine scendere sul sentiero. L’idea è di pedalare il più possibile prima delle 11 del mattino, perché con gli impianti aperti, i sentieri vengono poi assediati dagli escursionisti. Dopo una rapida deviazione attraverso le incredibili Cinque Torri, raggiungiamo la base del resort da cui siamo partiti il giorno prima. Abbiamo già in nostro possesso un bel po’ di immagini in sella attraverso sentieri rocciosi tecnici ma, idealmente, mi sarebbe piaciuto filmare un sentiero più scorrevole per avere un ambiente alternativo.  Andréas e Werner decidono quindi di dirigersi verso un nuovo posto meno frequentato dagli escursionisti, con sentieri sterrati e scorrevoli, quindi bingo! Ci immettiamo sulla strada per Cortina D’Ampezzo e partiamo alla scoperta di questi nuovi percorsi. Tutti sono entusiasti perché anche se siamo lì per lavoro, la nostra professione ha certamente dei lati positivi…  Su questi sentieri, i ragazzi si divertono e mollano completamente i freni.
Il pomeriggio volge al termine, è ora di tornare in Val Gardena per la nostra ultima serata in Italia. Meglio prendersela con calma, visto che l’indomani ci attendono 10 ore di guida per tornare ai nostri uffici… Siamo distrutti, ma il lavoro è fatto, ed è stato decisamente piacevole.

Al ritorno, Manuel ed io controlliamo alcune delle foto del servizio e siamo entrambi sicuri di una cosa: ne è valsa veramente la pena! Queste prime foto sono da urlo e fanno davvero venire voglia di pedalare. Speriamo che anche tu possa provare la stessa sensazione… ;-{D

25 aprile 2022
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